S.Antonio alla Sciara
Il popolo nicolosita ha, da sempre visto in S. Antonio Abate il santo amico, vicino, perché considerato protettore della famiglia ,della vita domestica ed un tempo soprattutto, stiamo parlando della seconda metà dell' 800, nei cortili di tutte le case di Nicolosi vi erano polli, maiali, pecore utili per i bisogni familiari ed anche, cavalli, muli ed asini indispensabili per il lavoro.
Data poi la particolare posizione topografica del paese ,gli abitanti sono sempre stati costretti a convivere ed a lottare con l'imprevedibile minaccia del vulcano e S.Antonio, data la sua dimestichezza con esso è divenuto il mediatore tra questo ed i nicolositi, un baluardo contro il fuoco (la lava) nei momenti difficili.
La lava del 1886 fu veramente un momento di pericolo,così: ...benchè il fercolo di S. Antonio Abate era pesantissimo quel triste giorno lo riportarono ancora di fronte alla lava tanto è triste e amaro l'abbandono della terra natia
Questo accadeva il 28 maggio 1886 e già tre anni dopo l'altarino promesso da "quei poveri campagnoli" era, da loro stessi costruito, offrendo un giorno di lavoro gratuito.
La costruzione, povera per materiali e senza particolari ornamenti è andata incontro a vari rifacimenti sia negli anni 50 che 70. La documentazione che abbiamo risale probabilmente agli anni 50. Sicuramente altri lavori di sistemazione si ebbero negli anni 70 come la realizzazione della scala laterale con denaro pubblico.
In occasione del Centenario (1886- 1986) i componenti della Confraternita S. Antonio Abate hanno provveduto a rifare il tetto e nell'occasione, all'affresco ormai rovinato si è preferita una maiolica raffigurante il Santo .
L'altarino posto proprio sulla lava della fine della colata, consente di vederne sia parzialmente il fronte, sia l'altezza.
L'evento miracoloso viene ricordato ogni anno: in tale occasione la statua, gelosamente conservata nella Chiesa S. Maria delle Grazie, viene portata davanti a questo Altarino nel ricordo di quella drammatica giornata di tanti anni fa.