Da Catania a Nicolosi si trotta in comoda vettura.
Nicolosi sorge a fianco de' Monti Rossi, a 691 m.
Sopra il livello del mare...e a 2626 m. sotto la cima
dell'Etna "
Così Antonio Stoppani , famoso geologo e letterato lombardo, nel suo libro "Il bel Paese" presenta il paese etneo conosciuto nel 1876 come tappa obbligatoria di ogni escursione al vulcano ed oggi come la più importante stazione di sport invernali della parte meridionale della penisola ed anche come centro di villeggiatura estiva.
Autentica "Porta dell'Etna", Nicolosi ha accolto, dal 1700 in poi, tutta l'élite europea di scrittori, scienziati, pittori ed uomini di cultura in genere, principalmente tedeschi, francesi ed inglesi da Brydon a J.W. Goethe da Reclus, a Guy de Maupassaut, che, con le guide locali giungeva a dorso di mulo al vulcano, nella parte che costituisce, oggi, Nicolosi Nord caratterizzato da moderni impianti di risalita, alberghi ed un apparato di strutture indispensabili per le attività sciistiche.
Il paese, il centro di Nicolosi, conta circa 5500 abitanti: le attività prevalenti sono legate al commercio, al turismo, ma l'economia è ancora connessa, pur in minor misura all'agricoltura in forma più attrezzata e modernizzata secondo i dettami del Parco Regionale dell'Etna.
La struttura urbana rispecchia nel centro storico l'accrescimento elementare che ne caratterizzò la formazione, cioè intorno alla Chiesa Madre ed alle altre chiese e lungo il tracciato stradale BELPASSO-PEDARA. Fa eccezione, purtroppo, proprio la piazza ove sorge la Chiesa Madre deturpata da un moderno edificio che sminuisce la mole della chiesa ed il valore dell'intera piazza.
Ma l'usanza della villeggiatura, la velleità della seconda casa ha, fuori dal centro urbano, favorito la lottizzazione in nome di una parzialmente falsa valorizzazione turistica; l'alibi dello sviluppo turistico ha determinato il crollo della redditività agraria, e la speculazione edilizia cui non è dunque sfuggito neppure il nostro paese.
La vittima più illustre è stata costituita dai Monti Rossi il cui terriccio ha fornito ottimo materiale da costruzione. Il vandalismo, per fortuna, oggi è stato ampiamente arginato ma una buona parte della collina è stata persa.
La lottizzazione secondo un reticolato anomalo aggredisce e nega il paesaggio circostante, non riuscendo ad integrarsi in esso anche perché non rispetta spesso la più ricca ed originaria tradizione architettonica etnea.
Si è comunque compreso d'aver imboccato la via sbagliata e, seppur di recente, la sovrintendenza ha imposto vincoli ben precisi per i materiali e per la struttura edilizia; lungo la salita per l'Etna il Parco ha posto ulteriori vincoli edilizi.